Sfogliando i ricettari dedicati ai più tradizionali piatti di carne della cucina milanese, si nota che al manzo è sempre preferito il vitello.
L’ ossobuco, la costoletta, il rostin negà, richiedono infatti, nella loro originale preparazione, esclusivamente l’ uso di questo tipo di carne. Il motivo di tale scelta è la sua morbidezza.
Il vitello, per essere tenero, non deve superare il peso di 300 kg e aver ricevuto un’ alimentazione solo a base di latte.
Preparazione:
In un tegame largo imbiondite la cipolla nel burro, mettete gli ossibuchi leggermente infarinati, rosolateli da ambo le parti. Versatevi un poco di brodo, il sale, coprite il tegame e portare a cottura a fuoco lento per un’ ora e mezza circa, finché gli ossibuchi non avranno un aspetto leggermente glassato. Cinque minuti prima di servire, aggiungete la “gremolada”, ossia un trito di buccia gialla di limone, prezzemolo, aglio e acciuga.
Accorgimenti:
Comprate gli ossibuchi sincerandovi della tenerezza della carne.
Idee e varianti:
L’osso buco può essere accompagnato da polenta, purè di patate, spinaci al burro e, naturalmente, dal risotto alla milanese.
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